Mercoledì 29 maggio - ore 18
...casa e terra, nelle campagne dell'Oltrepò, «era uno dei modi di dire tutto».
Ai lati della strada che sale
alla cascina della Sbercia il
vecchio Pietro Mezzadra ha piantato due querce quando suo figlio
Gigi ha
sposato Lucia, poi ha proseguito piantando una quercia per ogni
nipote: nel
1930 le querce sono otto, e il vecchio stabilisce che se ne
prenderanno cura i
ragazzi, appena saranno in grado di farlo. I campi, le piante, le
vigne sono la
vita della famiglia Mezzadra
Il mondo fuori della Sbercia è
il paese, il Piano, la
Mezzacosta; al di là nessuno è mai andato, tranne Gigi quando è
stato in
guerra.
I primi a varcare il confine sono
Pietro e
Libero, i figli più grandi, quando partono per la nuova guerra;
poi – passati
gli anni, i tedeschi e i partigiani – se ne vanno anche le due
ragazze, Silvia
e Nella. Alla Sbercia rimangono Quinto ed Elio a occuparsi dei
campi, finché
anche Quinto decide di cambiare vita e si impiega in un
autosalone. Nelle
campagne arrivano i trattori, i paesi si espandono, le vite dei
fratelli
Mezzadra prendono direzioni diverse diramandosi nella provincia
della crescita
febbrile e dolceamara. Successi e fallimenti, figli, affari e
nuove terre
costellano una storia famigliare che abbraccia gran parte del
secolo e,
dall'universo agricolo della Sbercia, racconta come è cresciuta
l'Italia minore
delle cascine
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