Domani al collegio Ghislieri - Eric-Emmanuel Schmitt
Domani al collegio Ghislieri - Eric-Emmanuel Schmitt incontra i lettori, con Eleonora Salvadori, autrice di questo articolo pubblicato oggi sulla Provincia Pavese
Nell’autunno del 2004 la rivista “Lire” ha effettuato un sondaggio tra i suoi lettori francesi, invitandoli a voler indicare “i libri che sono riusciti a cambiare la loro vita”.
Accanto a testi come la Bibbia e “Il Piccolo Principe” (e anche “I tre Moschettieri”), appare, fatto del tutto eccezionale, l’opera di un autore francese contemporaneo.
Si tratta di Eric-Emmanuel Schmitt, autore, drammaturgo, regista di cinema e di teatro, famosissimo in Francia, tradotto in quaranta lingue diverse, rappresentato in più di cinquanta Paesi.
Domani, mercoledì 4 novembre, alle ore 21, presso la Sala Goldoniana del Collegio Ghislieri, Eric-Emanuel Schmitt interverrà per presentare la sua ultima opera “Le sumo qui ne pouvait pas grossir” nella traduzione italiana distribuita in questi giorni dalle edizioni e/o, con il titolo “Il lottatore di sumo che non diventava grosso”.
L’autore, invitato a Pavia dalla libreria Il Delfino, illustrerà i grandi temi che animano la sua opera, pur nella diversità dei codici espressivi.
“Il lottatore di sumo che non diventava grosso” è una delle opere che compongono il Ciclo dell’invisibile, tutte ispirate al tema della ricerca di spiritualità, attraverso correnti filosofiche diverse.
Si tratta di racconti brevi che si inseriscono nella tradizione del racconto filosofico francese, il cui impianto narrativo, costruito su personaggi appena tratteggiati e su azioni semplici e lineari, trasmette al lettore un messaggio di comprensione immediata e di grande impatto.
Dietro questi apologhi è l’autore che appare, con la sua storia e i suoi momenti di scoraggiamento e di ottimismo, perché, come dice lo stesso Schmitt, «si parla molto più di sé nascondendosi dietro la maschera dei personaggi che si inventano.
Forse perché ci si sente protetti, si finisce per dire su di sé molto di più».
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